Il testo del cartellone per il diploma di laurea di Fanna (70/70 e lode)
Autori principali: Nicola Soranzo, Remo Beltrame, Christian Giusti e Andrea Selva

Si è diplomato Fanna: Bira!

Signori infine è giunta l'ora,
e per gli amici è già una manna,
di urlare tutti a squarciagola
"Si è diplomato pure Fanna!"

Eccoci a celebrare il bisiaco biondo,
un personaggio invero a tutto tondo!
In gioventù dell'I.T.I. era studente,
ma il canottaggio preferia certamente.

Come Conan voleva diventare
ed ogni giorno filava a remare;
ore ed ore sul Brancolo navigava,
ma la barca ancora non viaggiava.

Per la matematica era portato,
a lezione sempre interveniva
il Picciulin per lui impazziva,
ma la foglia mai ebbe mangiato.

Chimica ad informatica allor preferiva,
Turbo Boost Bertolla però non lo capiva;
all'illecito commercio perciò si dedicò
finché un'ispezione senza calzini lo lasciò.

Fra lippe in Tokio e grande scazzo
anche il triennio fu ben presto fatto.
Ma il capolavoro suo fu la matura,
un'impresa da ripetere assai dura:

agli scritti ben due volte ritardava
e l'opera del Manzoni travisava;
non si smentì nemmeno all'orale:
non sapeva il simbolo d'integrale.

Per fare ancora qualche anno di festa
di venire ai Rizzi si mise in testa.
Tutte le lezioni seguire voleva,
ma la briscola spesso lo distoglieva.

Da quando il laboratorio frequentava
la rete era giù quando lui scaricava;
un computer per lui era riservato
sui cui Linux teneva sempre aggiornato.

Qui Vidoni dovea cercarlo ogni giorno
affinché in aula lui facesse ritorno.
Infine decise di iniziare a studiare
e tre esami in un giorno riuscì a dare.

Un bel giorno incontrò una certa Vale
ed esclamò "Dio bello, mica male!"
Con numeri da circo la fece innamorare,
ma il fine era sempre quello: trombare!

Ora alla donna come schiavo obbediva
di nascosto però con Piove la tradiva:
una notte ricevè in fronte un succhiotto
che nascose alla Vale con un cerotto.

Presto la sera la mula a casa lasciava
e tutta la notte il kernel ricompilava.
Perciò al mattino era sempre assonnato
e a perder il treno s'era ormai abituato.

In mensa chiunque ormai lo conosceva,
"La me fa un bis?" alle inservienti chiedeva
per la brutta tosse "Uomo che rutta" fu chiamato
e nel quadro in mensa è stato anche disegnato.

Via per l'autostrada a centotrenta lui sfrecciava
ma di mettere la quinta quando mai si ricordava?
Una sera con Selva l'ABS volle testare
ma lo spartitraffico rischiò di centrare!

Una volta troppa bira avea trincato
e la notte passò al water abbracciato;
il giorno dopo alla mamma zitto zitto
la cena disse di non aver digerito!

Forse per ciò ora in testa ha una piazza
e d'altezza non cresce, ma di stazza.
D'altronde anche Carmen ce lo dice
l'alcol lo rende "confuso e felice".

Per potersi pagare hardware aggiornato
alla Telit i weekend ha spesso passato:
sempre in pausa-cicca per non lavorare,
pure la pausa-cacca pensò d'inventare.

Fra radio dediche e corse sui carrelli
col Club del giratore faceva sfracelli;
e delle cene con le colleghe grezzone
"Movimento Sepic" era la canzone.

Poi vide Fight Club e lo prese sul serio
sovvertire-sabotare fu il desiderio;
di servire lo Stato avea il terrore,
la naja scampò facendo obiettore.

In Consorzio così sempre collegato
un palo in bolletta ha procurato!
Sui loro PC Redhat ha installato
e con Edo la Uno ha pure schiantato.

Neanche in Ascensit impegno ha profuso,
"Non è per tutti" gli han detto in muso;
a Discreta orgoglioso ha pensato
e "ovvio, banale" il driver è stato.

Sette anni son tanti per diplomarsi,
dall'Università non sapea distaccarsi.
Ora diventerà  un dottor bidello
certo che ci mancherà, DIO BELLO!

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